Lo scorso anno di questo periodo, e dopo 29 giornate di campionato, il Lecce di Baroni aveva 27 punti in classifica, quindi complessivamente uno in meno rispetto a quest’anno, ma un punto in più sulla zona rossa. Tuttavia tra sè e il terz’ultimo posto (all’ora occupato dal Verona, ndr) c’era soltanto una squadra cuscinetto, lo Spezia (con 26 punti, ndr), mentre in questo torneo dopo la vittoria di Salerno tra i giallorossi e la terz’ultima piazza (ora occupata dal Frosinone, ndr) ci sono ben quattro squadre.
Dunque un cammino molto simile per la formazione salentina, ma una bagarre salvezza sostanzialmente diversa.
Nonostante il caos di qualche giorno fa, che ha certamente fatto più rumore delle 6 sconfitte consecutive della scorsa stagione, a nostro avviso, analizzando gli incroci di calendario, propri e altrui, ci si affaccia alla Primavera con una prospettiva migliore rispetto a dodici mesi fa.
La cosiddetta quota salvezza, difficilmente supererà i 35 punti e certamente per la squadra di Gotti dopo i “proibitivi” match con Roma e Milan subito dopo la sosta giocherà le sue carte decisive tra Aprile e la prima metà di Maggio dove affronterà nell’ordine Empoli, Sassuolo, Monza, Cagliari e Udinese, per poi chiudere con Atalanta e Napoli.