In quel di Bari evidentemente non hanno intenzione di pensare ai loro problemi, avendo di fatto acquisito lo status di Napoli Next Gen, non è un’offesa, sia chiaro, lo ha dichiarato a più riprese il patron del Napoli parlando delle plusvalenze per il club azzurro realizzate grazie ai giovani passati dal Bari. Non pesa nemmeno l’essere condannati ad una vita nella serie cadetta affrontando il Sudtirol di turno o, si spera perché è una squadra pugliese, il Monopoli nella prossima stagione. No, no, per loro è più importante partorire post dal dubbio umorismo con preoccupanti contorni razzisti, cosa che nell’epoca dei Social è molto pericoloso pubblicare. Ed ecco che per la pagina La Bari non si ama si discute un gesto d’amore incondizionato realizzato da un salentino, tifoso del Lecce, nei Paesi africani, diventa l’occasione improba per sputare rabbia repressa, odio razziale, pensieri passati di moda nel secolo scorso che speriamo non tornino più in auge. Paragonare dei bambini africani felici per l’aiuto ricevuto ma soprattutto per le attenzioni di chi ha un animo nobile nei tifosi del Lecce in chissà quale momento della loro quotidianità. Razzismo, punto. Non c’è altra definizione.
Un post squalificante, becero, razzista, appunto. Post partorito probabilmente dalle stesse persone che si strappavano le vesti qualche settimana fa quando un loro calciatore di colore veniva insultato in quel di Reggio Emilia, dando lectio magistralis di integrazione, rispetto, democrazia.
Ma per favore….tenetevi il vostro umorismo razzista, che denota una triste mancanza di tatto, di sensibilità, di umanità. D’altronde dice bene Allegri: “Esistono diverse categorie di calciatori” e di tifosi aggiungiamo noi, tirate voi le somme… Orgogliosi di tifare Lecce.