Sigarette mai spente… il punto dopo Lecce-Inter

Sconfitta pesante per il Lecce contro l’Inter, sì prevedibile e preventivabile, specie in questo periodo, ma forse troppo “facile” nel punteggio, contro un avversario comunque in versione ampio turn over.
I giallorossi ad onor del vero in alcune fasi della partita non hanno demeritato e forse il risultato finale di 0-4 è fin troppo pesante, ma la squadra di D’Aversa ha confermato, semmai ce ne fosse bisogno, quelle banali lacune difensive che in Serie A non ti puoi assolutamente permettere, men che meno contro una squadra in procinto di vincere lo scudetto e che sta letteralmente macinando record statistici.
Ieri è stato un po’ l’emblema, o se vogliamo il culmine, del Lecce “d’aversiano”: ovverosia una squadra che crea sempre tantissime situazioni offensive capitalizzando poco o nulla, ma che di contro subisce gol con una facilità disarmante, alla prima o al massimo alla seconda circostanza e sempre nello stesso modo; o palla persa in impostazione o da palla inattiva, calcio d’angolo ecc. (ieri il gol di De Vrij è l’undicesimo subito, ndr).

Con la gara di ieri si tratta della terza sconfitta consecutiva, con dieci gol subiti e nessuno fatto. Un ruolino di marcia abbastanza preoccupante anche se non va sottovalutato l’ordine del calendario.
Da un punto di vista della classifica fortunatamente restiamo lì, a +4 dalla zona rossa, con 6 squadre dietro. E questo conta alla fine. Dunque un (unico) aspetto importante che non deve far perdere la fiducia, pur generata dal demerito altrui più che per il merito proprio nell’ultimo periodo, ma che dev’essere da trampolino di lancio emotivo per le prossime fondamentali tre gare prima della sosta.
Come ha sottolineato anche la Curva Nord ieri, i bonus di Blin e compagni sono terminati, adesso non si può sbagliare e in particolare i prossimi due turni per tutte quelle coinvolte nella lotta per non retrocedere sono determinanti. L’imperativo è sempre ovviamente prima non perdere negli scontri diretti, ma con una paio di vittorie nelle prossime tre settimane si potrebbero riaprire scenari di estrema tranquillità, nonostante il disfattismo che imperversa nell’ambiente. Bisogna ancora avere fiducia, i numeri e i valori generali del campionato ce lo consentono (come l’anno scorso) e questo va trasmesso alla squadra in questo momento decisivo.

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