Sigarette mai spente… il punto dopo Lecce-Frosinone

Il Lecce torna alla vittoria dopo praticamente tre mesi e torna a farlo in casa, dove inanella la quarta vittoria complessiva del suo campionato e sale a quota 20 punti in classifica, scavalcando di una lunghezza proprio la squadra ciociara fin qui annoverata, insieme al Bologna, come la sorpresa assoluta di questa Serie A.

Un successo meritato, al netto di tutto, quello degli uomini di D’Aversa, che hanno offerto una delle prestazioni di maggior carattere del campionato, dove però a differenza delle altre volte non era votato alla rimonta bensì al raggiungimento della piena posta contro una diretta concorrente ed al contempo garantirsi un paio di “bonus tranquillità” in vista del doppio impegno esterno (proibitivo) prima della fine dell’anno (Milano contro l’Inter e Bergamo contro l’Atalanta).

Operazione riuscita alla grande, dunque, senza ovviamente le canoniche difficoltà che una squadra che ha come obbiettivo la salvezza non può non avere, con buona pace dei disfattisti che prima di questi tre punti incominciavano a storcere il naso per qualche pareggio di troppo.

A livello tecnico-tattico va sottolineato lo stato quasi di grazia di Piccoli che nelle ultime due si è preso meritatamente la titolarità, da noi (e da molti) auspicata per il periodo, anche se in quei pochi minuti finali Krstović è apparso più in palla rispetto alle ultime uscite e non è detto che non stia già tornando il vero attaccante che è. Fermo restando che a gara in corso, quando c’è da spingere in una gara come quella di ieri, o come lo era stato col Genoa, l’esperimento del 4-2-4 con il doppio centravanti sembra dare i suoi frutti. A testimonianza che la sana competizione e staffetta in uno spogliatoio calcistico giova sempre. A centrocampo continua l’apnea, dove Ramadani, gol decisivo a parte, è apparso abbastanza in difficoltà soprattutto nel primo tempo dove il palleggio del Frosinone era più intenso e con Blin che ha fatto una delle peggiori prestazioni da quando è in giallorosso. Si è sicuramente sentita l’assenza di Gonzalez, nel suo essere sicuramente il più dinamico lì nel mezzo, anche se la sensazione è che una volta ristabilita la forma fisica il titolare al fianco dell’albanese debba essere Kaba. Con lo spagnolo, il francese, Rafia e Oudin che vanno ad alternarsi a seconda della gara e le caratteristiche degli avversari.

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