Sigarette mai spente… il punto dopo Lecce-Fiorentina

“Lecce all’inferno e ritorno”: si può sintetizzare così la partita di ieri parafrasando un titolo di un vecchio film. Come da copione primi 45 minuti di fuoco con un’importante quantità di gol “mangiati” e soltanto uno segnato, ed un secondo tempo thriller con il ribaltone avversario (senza nemmeno lo sforzo di attaccare), ma questa volta con un finale a effetti speciali positivi per i giallorossi.

Una vittoria di importanza capitale sia per la classifica, che per il morale della squadra, che per spazzare via le polemiche dell’ambiente dopo l’ultima settimana di calciomercato. Uno switch atteso da tutti e sicuramente meritato per le prestazioni che complessivamente ha sempre messo in campo questa squadra, anche se spesso parzialmente. Del resto questa squadra dà l’impressione di avere una qualità e uno sviluppo di gioco che c’entri poco con la lotto per non retrocedere, ma che ovviamente paga dazio in furbizia e indolenza mentale data probabilmente dalla gioventù.

Tatticamente hanno certamente “pagato” la presenza in mediana di Blin, che ha dato più copertura alla difesa e più libertà di costruzione agli interni, e il doppio centravanti nel finale, situazione quest’ultima auspicata da molti a prescindere, che però a mio avviso non è proponibile a meno non ti ritrovi “alla disperata”, visto come è costruita e impostata la squadra sulle ali esterne.

Per concludere, come volevasi dimostrare, i risultati nel calcio sono molto più episodici di quanto sembri e per questo motivo sarebbe fondamentale mantenere sempre un certo equilibrio, nel bene e nel male. Supportando nella maniera giusta questa squadra da un punto di vista mentale ne abbiamo poco da perdere e tutto da guadagnare.

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