Esordio shock nella nuova Serie A per il Lecce, che incassa un sonoro 4-0 casalingo da un’Atalanta sì rimaneggiata, ma già in forma stagionale, come dimostrato nella gara di Supercoppa Europea qualche giorno fa.
La squadra di Gotti ha davvero sorpreso in negativo, sia in virtù delle aspettative nutrite nel pre-gara, sia soprattutto in relazione alla prima mezz’ora giocata. Gallo e compagni infatti sono partiti bene e per larghi tratti hanno impensierito la retroguardia bergamasca, dando l’impressione di essere compatti e ficcanti; nulla insomma che lasciasse intendere uno “switch” e un epilogo di questo genere. La squadra di Gasperini però, da grande squadra qual è (ormai), ha colpito al primo affondo, approfittando della dormita della difesa salentina, su tutti Baschirotto, e da lì il Lecce si è man mano disunito. Il secondo gol preso ad un minuto dall’intervallo (ancora dormita di Baschirotto) e il rigore concesso dal VAR ad una manciata di minuti da inizio ripresa (dopo un nostro gol mangiato che poteva riaprire il match), hanno fatto il resto.
Un risultato forse fin troppo pesante per quanto visto in campo, ma che ha giustamente messo alla luce dei difetti sostanziali di questa squadra, e che forse l’area tecnica è ancora in tempo a risolvere grazie al mercato ancora aperto per dieci giorni.
Senza voler essere prematuro nei giudizi (cosa che non mi appartiene assolutamente) allo stato attuale questa squadra mi dà l’impressione di avere due macro-difetti di fondo: il primo è la “incompatibilità” dei due difensori centrali. Sono infatti troppo simili nella struttura e nelle caratteristiche. Ci vorrebbe quindi un difensore più “pulito” e dinamico, magari anche con un piede che possa impostare. L’altro difetto invece è l’isolamento di Krstović. Così il montenegrino appare un pesce fuor d’acqua, visto che non ha nelle corde l’attacco della profondità. Ci vorrebbe quindi un “collante” tra il centrocampo e lui, che gli permetta di avere dei palloni giocabili in area di rigore. Da questo punto di vista appare pressoché inutile la presenza di Tete Morente, al momento un oggetto misterioso in tutte le sue caratteristiche.
Al netto dunque di queste evidenze strutturali, (per fortuna) colmabili ancora sul mercato, mi preme comunque sottolineare che l’allenatore ieri ci ha messo nettamente del suo. Incomprensibile per quanto mi riguarda l’impiego di Rafia (per 80 e passa minuti!!!), nonché l’altrettanto inspiegabile sostituzione di Pierret al primo tempo. Due piccole sostanziali mosse che da un lato ci hanno reso sterili in attacco, e dall’altro troppo vulnerabili in difesa. Un disastro quindi…
Ora testa all’Inter, dove la parola d’ordine dovrà innanzitutto essere “dignità”. Una batosta può far bene, soprattutto come detto in attesa delle ultime mosse di calciomercato, due però possono creare già un caso nonostante siamo ancora ad agosto.