Il Lecce crolla a Bologna al termine di una gara iniziata male e finita peggio, proseguendo così nel pessimo ruolino di marcia esterno; sono 7 le sconfitte in trasferta della squadra di D’Aversa su 10 totali dall’inizio del campionato a fronte di 5 pareggi e ancora 0 vittorie. Di contro ieri c’era di fronte una squadra che in casa ha fatto più punti della capolista Inter oltre ad esprimere un gioco tra i migliori in Italia. Un aspetto di cui va certamente tenuto conto al netto dell’approccio molle di Baschirotto e compagni, forse inconsciamente appagati dopo la vittoria clamorosa con la Fiorentina della scorsa settimana.
Fa specie dirlo dopo un 4-0, ma anche in questa partita ci sono stati dei piccoli momenti dove il Lecce, malgrado tutto, avrebbe potuto tranquillamente rimetterla in piedi e, da questo punto di vista, come ormai da copione soprattutto lontano dal Via del Mare, ha pagato la mancata finalizzazione di un paio di situazioni offensive importanti. Come spesso abbiamo già detto in Serie A non te lo puoi permettere, specie se poi gli avversari spesso affondano il colpo alla prima o al massimo alla seconda occasione.
Da un punto di vista tattico la formazione di D’Aversa continua a soffrire maledettamente i calci piazzati (sembra inadeguata la difesa a zona soprattutto con un portiere poco avvezzo alla uscite) e soprattutto dimostra di essere troppo fragile a centrocampo. In tal senso contro certe squadre, soprattutto in casa loro, forse ci vorrebbe uno schieramento un po’ più “legnoso” a scapito di qualche uomo di qualità, almeno dall’inizio.
Sicuramente anche nella sconfitta ci sono risultati migliori nelle proporzioni, ma questi schiaffoni a volte servono per ripartire e forse non sono stati mai così opportuni in vista della seconda trasferta consecutiva contro il Torino di Juric, altro vero spauracchio del Lecce.