Occhio Lecce, la gara col Verona è una trappola: ecco perché

La classifica dice penultimo posto con soli 5 punti e soprattutto ancora nessuna vittoria conquistata in queste prime 10 giornate (dato negativo condiviso con Fiorentina e Pisa, ndr), ma la realtà è che il Verona, sin qui, ha raccolto meno di quanto seminato in campo, a partire dall’ultimo turno disputato contro l’Inter, dove la formazione di Zanetti ha ceduto il passo oltre il 90° con uno sfortunato autogol, al termine di una gara equilibrata. Poi si può citare il match con il Cagliari, sempre al Bentegodi, da 2-0 (quasi 3) a 2-2 finale sempre all’ultimo minuto, e poi all’Olimpico di Roma contro i giallorossi; sconfitta di misura immeritata. Questo giusto per citarne tre delle più significative, ma c’è anche qualche altra gara dove gli scaligeri meritavano qualcosa in più. Il che la dice lunga sul valore della rosa veneta, che oltre ad avere uomini di qualità e veloci in avanti, come Giovane ed Orban, appare una squadra anche discretamente fisica tra centrocampo e attacco, situazione che il Lecce ha dimostrato un po’ di soffrire. In mezzo al campo le geometrie dipenderanno molto dalla presenza di Serdar (assente domenica scorsa per noie muscolari) certamente il giocatore più tecnico e più esperto, ma in generale è una formazione da tenere d’occhio e da affrontare con la massima cautela. Anche perché come abbiamo detto, per il Lecce, questa è una sorta di “prova del 9” di maturità dopo il successo di Firenze. Un’altra vittoria sabato, infatti, ci porterebbe a +7 dall’ Hellas, una situazione molto ghiotta ma che sa di trappola. Parola d’ordine dunque cautela. Lo sappiamo che gli scontri diretti prima di tutto non vanno persi. Oltretutto il Verona, ad eccezione dello scorso anno al Via del Mare, dove il Lecce si impose 1-0 (beneficiando però di due espulsioni avversarie), è sempre stata una brutta gatta da pelare.

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