Nuovo parametro finanziario in Serie A: 6 club rischiano il blocco del mercato già a Gennaio

COSA È SUCCESSO E PERCHÉ SI RISCHIA IL “BLOCCO DEL MERCATO” GIÀ A GENNAIO– Il tema del giorno è il nuovo parametro chiamato Costo del Lavoro Allargato (CLA), che misura il rapporto fra i costi legati al personale — stipendi, ammortamenti, commissioni, ecc. — e i ricavi del club. In occasione dell’ultimo Consiglio Federale FIGC, la soglia consentita per questo rapporto è stata abbassata: dal precedente 80% al 70%. E, secondo indiscrezioni di alcuni quotidiani nazionali, la nuova normativa entrerà in vigore dal mercato di gennaio 2026, con conseguente finestra invernale che si aprirà nei prossimi mesi “a rischio” per diversi club.

CHI RISCHIA E PER QUALE MOTIVO ? -Secondo questi criteri, le società di Serie A che attualmente rischiano di non poter operare in entrata a gennaio (a meno di vendite ingenti o plusvalenze) sono: Napoli; Atalanta; Lazio (già bloccata in estate dall’indice di liquidità, ndr); Fiorentina; Torino e Genoa. In particolare, per queste squadre la ratio costo del lavoro / ricavi rischia di superare la soglia prevista (70%). Se ciò dovesse avvenire, per loro (salvo appunto interventi compensativi comunque non semplici a metà stagione) sarà difficile fare nuovi acquisti nel prossimo mercato invernale.

COSA PUÒ SUCCEDERE ? – Se la situazione non dovesse essere sanata, queste squadre costrette al blocco dovranno puntare su mercato “a saldo zero”: cioè un acquisto solo dopo una cessione. Inoltre i club devono trasmettere entro il 30 novembre i bilanci aggiornati al 30 settembre, che serviranno per la valutazione ufficiale da parte della Covisoc.

IMPATTO FUTURO – Dal mercato estivo 2026, l’obbligo di rispettare i nuovi parametri (in linea con le regole europee e Uefa) sarà ancora più stringente. Di conseguenza, molte società potrebbero essere costrette a guardare di più al proprio settore giovanile o puntare maggiormente sui prestiti, oppure rivedere in modo drastico i contratti e le strutture dei costi.

I MOTIVI – Il provvedimento è stato motivato come un passo verso una maggiore sostenibilità economico-finanziaria del calcio italiano: evitare debiti e garantire che i club non spendano più di quanto generano. Tuttavia, per club con monte ingaggi importante o con ammortamenti elevati (spesso dovuti a grandi acquisti passati) la stretta rappresenta un vero e proprio campanello d’allarme.

CORSA ALLE SMENTITE – Alcuni club, come ad esempio la Fiorentina, hanno già provveduto ad una pubblica smentita, dichiarando di aver rispettato i limiti al 30 settembre 2025, e dunque sostenendo di non essere a rischio.

LECCE ISOLA FELICE – Questa situazione, indubbiamente, ci deve fare riflettere una volta di più sulla gestione del Lecce, ad oggi encomiabile e soprattutto sostenibile per quello che è il mondo calcistico attuale. Eppure c’è ancora qualcuno che non se ne rende conto o che “butta tutto a mare” per una domenica in cui non si fa un risultato desiderato…

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