La strada che porta alla salvezza è ancora lunga, inutile nasconderlo, però il Lecce ieri sera ha dato un importante messaggio al campionato: quando si tratta di scontri diretti, al netto del secondo tempo di Cagliari e ai 90 minuti di Como, i giallorossi si fanno sempre trovare pronti. Vedendo come si è materializzata la vittoria di ieri, brucia ancora di più il successo sfumato all’andata coi ducali, capaci di rimontare due gol nei minuti finali di una partita letteralmente dominata. Pazienza, il Calcio è così.
Da stropicciarsi gli occhi la prestazione di Nikola Krstovic che ha letteralmente scherzato tutta la difesa di Pecchia; un gol all’attivo, due assist, un rigore procurato (poi revocato per fuorigioco) ed una rete annullata (sempre per offside). Nel mezzo sportellate, pressing sui portatori di palla e continui ripiegamenti. Un vero leader.
Che dire poi di Santiago Pierotti che ad occhio e croce è entrato bene nel match, a dispetto di chi lo ha da tempo bollato come bidone. L’argentino ha dominato fisicamente e tecnicamente dimostrando di essere anche un calciatore tatticamente intelligente.
Capitolo a parte per Helgason: il numero 14 giallorosso ha dispensato calcio, offendo l’assist al bacio per il pari di Krstovic e dando il là al secondo gol della sua squadra. Anche un clamoroso liscio sottoporta a fine partita, ma va detto che era arrivato stremato all’appuntamento con il pallone.
Buono il ritorno in campo da titolare di Ramadani, così come la prestazione di Coulibaly e Gallo. Jean è apparso in crescita, mente le note meno positive sono rappresentate dalle prestazioni di Baschirotto e dalla scarsa predisposizione alle uscite di Falcone che comunque ha dimostrato di essere utilissimo tra i pali.
Da rivedere Karlsonn, che ha alternato buone giocate a passaggi spesso troppo leggibili. Anche Guilbert ha alternato cose positive ad altre di difficile comprensione. Stesso dicasi per Pierret.
Nel complesso però possiamo affermare di aver visto un buon Lecce, capace di mettere in pratica i dettami del suo allenatore. Ora testa al Bologna con un occhio al mercato. Dopo aver salutato Dorgu ed incassato una cifra monstre, toccherà adesso a Corvino vestire i panni del bomber per mettere a segno il gol più importante: due o tre pedine per facilitare il compito di Giampaolo,sempre però armato di sano realismo.