Il Lecce tende la mano alla Nazionale italiana

Abbiamo scelto un titolo forte, uno di quelli che fanno rumore, lo abbiamo fatto perché in questo momento storico, dove tanti, troppi errori sono stati commessi dalla Istituzione Calcio del nostro Paese, è proprio il Lecce a tendere una mano al mondo azzurro. I salentini, tesserando Camarda con quelle specifiche clausole sul contratto, assicureranno al giovane talento rossonero un rendimento più continuo rispetto al recente passato dove, a causa di una pessima gestione tecnica rossonera, Camarda era finito in Serie C, in una squadra costruita male e attrezzata peggio, senza costrutto, senza seguire la logica della valorizzazione dei giovani. Per questo Lecce è la soluzione migliore per lui e per tutto il movimento calcistico italico. Negli anni 90, nel ’98 per la precisione durante il mondiale francese le riserve di Vieri e Del Piero erano Baggio e Inzaghi, al mondiale del 2022 Baggio è rimasto a casa perché chiuso dalla enorme produzione offensiva di quelli anni.

E ora? Ora vediamo in Retegui il messia, ci siamo affidati Ad Immobile, speriamo nei guizzi di Kean. Manca la fantasia, mancano le giocate, manca il talento. Ha ragione Corvino, Camarda ha una struttura poco comune per un ragazzino della sua età, possiede doti rare che vanno valorizzate. Crediamo fermamente che, se troverà il giusto spazio, potrà ambire anche ad una convocazione nella selezione di Gattuso. Dobbiamo svecchiare e aprire un nuovo ciclo: lui, Pio Esposito, Leoni, Bartesaghi e altri elementi che bene hanno figurato nella nazionale U21 devono godere di maggiore fiducia. Il Lecce si è preso una bella responsabilità con buona pace di chi ci indica come il male del calcio italiano. Dobbiamo rifondare e armarci di pazienza: quando si è sicuri che la semina è di qualità, il raccolto non deluderà le aspettative.

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