Nonostante il calendario asimmetrico è passato praticamente un girone dalla gara di andata, dove il Lecce “grida ancora vendetta” per il beffardo 2-2 finale, che costò all’allora squadra di Gotti diverse settimane di ricognizione psicologica.
Il Parma comunque è appaiato al Lecce in classifica con 20 punti, seppur con una migliore differenza reti (-11), per effetto di 4 vittorie e 8 pareggi, al netto di 10 sconfitte nelle 22 giornate finora trascorse. Quindi sostanzialmente un successo in meno dei giallorossi, ma tre pareggi in più, di conseguenza con due sconfitte in meno. Sono 28 le reti all’attivo dei ducali, 39 quelle al passivo. Miglior attacco della parte destra della classifica, ma terza peggior difesa dopo Verona e Lecce.
Si può dire dunque che la formazione di Pecchia, complessivamente, ottenga meno risultati rispetto a quanto non dica il rapporto gol fatti gol subiti; e l’ultima gara giocata a San Siro contro il Milan ne è forse l’emblema, con una sconfitta 3-2 arrivata in rimonta nei minuti di recupero dopo una partita ben giocata e dove più volte era vicino a chiuderla. Comunque il trend relativo agli ultimi turni non è poi così negativo per una squadra in lotta per la salvezza: 5 punti (1 vittoria e 2 pareggi) nelle ultime 5 gare. Questa vittoria però risale ancora al vecchio anno, in casa contro il Monza cinque turni di campionato fa (2-1).
Volendo analizzare nello specifico il cammino al “Tardini”, ciò che nella circostanza interessa di più ai giallorossi, vediamo che il Parma può definirsi una squadra maggiormente casalinga, avendo finora conquistato 12 dei 20 punti complessivi tra le mura amiche (3 vittorie e 3 pareggi) nella metà esatta delle gare (11). Dato confermato dal miglior rapporto reti fatte/subite, 17/19 in casa a fronte di un 11/20 esterno.
Il capocannoniere della squadra è il fantasista rumeno Dennis Man, con 4 reti, ma che per il match con il Lecce sarà out per infortunio.