Due pesi e due misure: ora basta!

Chiariamoci subito, l’introduzione del VAR nel Calcio crediamo sia una buona cosa, almeno sulla carta. Non siamo ipocriti: è vero che spesso ci è andato contro, vedi pestone di Piccoli con il Milan, ma è anche vero che ci ha riconosciuto quanto ci era stato tolto, come il rigore all’ultimo respiro a Monza che valse la salvezza.

Quello che però sta accadendo coi cartellini rossi richiamati dalla sala più famosa del calcio mostrano ci lascia alquanto perplessi, oltre che abbastanza adirati. Eh si, perché nel giro di meno di 12 ore dal match col Cagliari durante il quale Patrick Dorgu si è visto sventolare in faccia un rosso diretto per un intervento rude si, ma dettato da uno svicolone con la pianta del piede sul pallone, abbiamo assistito a due interventi killer in Genoa-Verona e Juventus-Roma puniti col giallo.

Purtroppo, cari signori del Calcio italiano, non abbiamo l’anello al naso. È arrivato il tempo di uniformare il metro di giudizio, altrimenti ci viene da pensare che sia la latitudine geografica a tenere banco quando si devono prendere certe decisioni (a pensare male si fa peccato, ma quasi sempre ci si azzecca, diceva Andreotti…). Se non siete o sarete in grado di ottemperare a questa lacuna allora l’unica via da percorrere è quella delle dimissioni, ciò per dare dignità alla vostra professionalità.

Lo diciamo senza cattiveria, ma con la volontà di vedere crescere il nostro movimento calcistico che, crediamo, non riesce a raggiungere gli obiettivi minimi prefissati a livello internazionale anche per la scarsa preparazione di chi dovrebbe dirigere le partite dei nostri campionati (potremmo parlare per ore delle direzioni arbitrali di Serie C e D, ma vi risparmiamo lo scempio). È arrivato il momento di dare una seria sterzata alla linea ufficiale dettata dall’AIA, e va fatto subito, senza se e senza ma.

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