D’Aversa e Baroni: dalle contestazioni leccesi alle prime posizioni in classifica

Il Calcio è veramente strano, lo sappiamo. È un’ovvietà oramai ma francamente ci stupiamo sempre più della verità che questo assunto esprime. Marco Baroni e Roberto D’Aversa oltre ad avere in comune la panchina giallorossa condividono anche I numerosi “abbande” a loro rivolti da tutti noi. Si, perché almeno una volta tutti noi abbiamo almeno pensato di indirizzare un malsano invito alle dimissioni ai due ex tecnici dei salentini. Ricordiamo anche della campagna intensiva che una pagina satirica ha voluto dedicare al buon Roberto D’Aversa, attualmente con dieci punti in saccoccia con il suo Empoli che in attacco vanta la presenza di Colombo (all’epoca, ci pare di capire, non era reato dare le colpe dei risultati negativi al mister e chi lo faceva non veniva accusato di essere un venduto o adepto della società di Via Costadura) . Una campagna terminata con una “testata” rifilata ad Henry, all’epoca attaccante del Verona, ora in B al Palermo, “reo” di aver, a suo dire, istigato troppo la sua squadra sia durante che dopo il match. In un mondo dove vige il politically correct, lo diciamo senza paura, il suo gesto (da condannare, per carità) ha suscitato in noi un familiare rigurgito del Calcio anni 80,del quale francamente sentiamo la mancanza. Quel Calcio dove in campo accade di tutto salvo poi stringersi la mano negli spogliatoi. Un Calcio vero fatto di uomini fallibili, come tutti noi, ma capaci di ammettere i propri errori così come ha fatto D’Aversa. La “testata“, chi la definisce tale non ha mai frequentato le quattro finite ai tempi d’oro, ha fatto il giro dei media che prontamente hanno speculato sull’accaduto sparando sentenze, condannando l’uomo ed il professionista che oggi sta riscattando alla grande la sua immagine. Oggi chi lo criticava sta giustamente in silenzio, nella speranza che nessuno ricordi la sua posizione. Stesso discorso per Baroni: solo noi, numeri uno in questo, siamo capaci di criticare chi ti ha portato prima in Serie A e poi è riuscito anche nel compito di centrare la salvezza. Ora Baroni guida con sicurezza una Lazio decisamente ridimensionata nella rosa, trovando comunque risultati importanti in Italia ed in Europa. Speriamo con tutto il cuore che anche Mister Gotti possa in futuro entrare in questo club esclusivo, trovando già da questi giorni la giusta quadra per tornare a macinare punti.

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