Nonostante qualcuno si affanna nel patetico tentativo di sminuire l’operato del club, quella di oggi, signore e signori, è una data da ricordare per tutti coloro che amano la maglia giallorossa. Il Lecce apre le porte del suo centro sportivo, la casa della prima squadra e del suo settore giovanile, un punto di riferimento essenziale per addetti ai lavori e tifosi. Non vediamo l’ora di leggere “centro sportivo segna per noi” o altre frasi similari frutto di un populismo sportivo che forse nemmeno nei peggiori bar di Caracas va più di moda.
Da noi invece si, perché l’antipatia per la persona, per il professionista viene prima dell’amore per la maglia. È la verità, purtroppo. Ma la cosa che rattrista però è che non viene ammesso, invece sarebbe più onesto giocare a carte scoperte, premettere ciò che è oramai ovvio. Pazienza.
Il Centro Sportivo del Lecce è un mio personale cruccio, ne ho scritto tanto negli anni perché sono convinto che avere una infrastruttura del genere possa portare al club qualche punto in più in classifica, ve lo assicuro. No, non è un editoriale filosocietario: adesso, Cara US Lecce inizia il bello; non basta inaugurare un centro sportivo per fare la storia, bisogna curarlo nei minimi dettagli e farlo viaggiare su degli standard elevati. Vigileremo. Nota di colore,poi, a margine delle dichiarazioni del Presidente Saverio Sticchi Damiani: un tesoretto per uno svincolato di lusso c’era e si poteva utilizzare. Io sono il primo a dire che nel calcio moderno i bilanci hanno una grossa importanza, ma questo giuoco è fatto anche di fantasia, estro, imprevedibilità e soprattutto di tifosi che hanno il diritto di sognare. Non sempre dal cilindro viene fuori il Rebic di turno, magari quest’anno sarebbe andata meglio…