Quello che è accaduto ieri tra il 90′ ed il 92′ racconta di una squadra viva, di un gruppo unito e determinato che ha saputo contare sui propri nervi saldi per vincere una partita con merito. Forse però, il punto di svolta non è da ricercare tanto nei minuti di recupero della partita coi viola, ma in quelli immediatamente successivi alla topica di Wladimiro Falcone. Si, perché, sfidiamo chiunque a restare in partita dopo una botta del genere. Dai, su! Domini la partita, vai in vantaggio, prendi un palo, ti divori tre gol clamorosi e poi ne incassi uno quasi per caso. Non contento, poi, il fato ti riserva anche uno scherzetto da prete.…Insomma, gli ingredienti per un disastro annunciato c’erano tutti, e invece i ragazzi ci hanno regalato una serata storica compiendo una vera impresa ripetendo quella quasi riuscita con il Milan di Pioli.
Il Lecce è vivo, e questo è un dato di fatto: in verità, però, era vivo anche prima quando perdeva negli ultimi venti minuti a Genoa e cedeva il passo all’Atalanta dopo una partita di cuore e grinta. Il Lecce c’è, ha un gioco ben preciso che vede le corsie esterne recitare un ruolo da protagonista. La squadra è giovane, per questo purtroppo a volte si incappa in errori evitabili, ma tutto fa esperienza e il gioco vale la candela se pensiamo che il club di Via Costadura fa molta attenzione al bilancio. Ora testa alta e petto in fuori, dobbiamo fare gruppo, restare uniti per ottenere tutti insieme la salvezza.