Il Lecce incassa una media di due gol a partita. Occorre un cambio di passo

In quattro giornate il Lecce ha incassato ben otto gol, una media di due reti a partita. Una difesa colabrodo che però non deve mettere sul banco degli imputati i difensori giallorossi (non solo loro perlomeno..) la squadra appare slegata, incapace di fare filtro e di vincere dei semplici contrasti di gioco. Si sgretola quando viene aggredita o quando il ritmo sì alza.

È una situazione preoccupante. Preoccupa anche la mancata reazione dopo il secondo gol dei sardi, coi giallorossi capaci solo di fare dei passaggi in orizzontale. Il Lecce non verticalizza, non serve la propria punta, non va sul fondo per crossare. Peccato, perché l’unica volta che ci è riuscito è andato in gol. Occorre immediatamente una svolta, un cambio di marcia non solo sul piano del gioco ma anche e forse sopratutto sul piano mentale. La salvezza si conquista lottando, sudando, mettendo in campo la giusta grinta e cattiveria. Al Lecce mancano gli occhi della tigre, è questo che preoccupa. Troppo fioretto e poca sciabola. Difesa a centrocampo e stucchevole fraseggio non porteranno a nulla.

Mister Di Francesco dovrà apportare dei correttivi in tempi brevi se non si vuole compromettere la stagione all’alba di questo nuovo campionato di Serie A.

Il tecnico ex Roma ha uno stile di gioco offensivo e probabilmente questa rosa ha bisogno di alcuni innesti per poterlo aiutare ad esprimersi al meglio. Che fare dunque? Occorre intanto correre ai ripari dal punto di vista tattico per arrivare al mercato di riparazione con le idee chiare e lì si, investire su almeno tre elementi di certificata qualità da inserire nell’organico giallorosso. Niente scommesse, ma usato sicuro per dimostrare di voler ancora credere nella guida tecnica di Mister Eusebio Di Francesco.

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