Nel mezzo del cammin: il 35° galà di danza del Balletto del Salento ispirato ai tre gironi danteschi con una dedica speciale

Venerdì 20 giugno, il Teatro Apollo di Lecce si è trasformato in un palcoscenico di emozioni e passione, ospitando il 35° saggio-spettacolo di danza del Balletto del Salento di Trepuzzi, diretto con maestria e abnegazione da Vera Giannetto da ben 37 anni. Un evento che ha colpito il cuore di tutti, allievi, famiglie e pubblico, grazie a uno spettacolo che si è rivelato un autentico viaggio tra i gironi dell’Inferno, Purgatorio e Paradiso, ispirato alla celebre opera di Dante Alighieri.

Il titolo scelto, “Nel mezzo del cammin”, ha aperto lo spettacolo come una riflessione sull’itinerario di crescita e scoperta che ogni danzatore vive sulla scena e nella vita. Le coreografie, alle quali ha lavorato anche la ballerina professionista e insegnante Serena Bovino affiancando la direttrice artistica Vera Giannetto, hanno saputo catturare l’essenza dei tre regni danteschi, alternando stili di danza che spaziano dalla classica alla contemporanea, fino al modern. La musica, attentamente selezionata, ha accompagnato momenti  intensi, sul finale  i brani di autori italiani come Giorgia, Michele Bravi, Gino Paoli, hanno evocato  atmosfere che ricordano il cielo e il paradiso, per concludere con note che sembravano elevarsi verso il divino.

Vera Giannetto, alla guida del Balletto del Salento esattamente da 37 anni e con una carriera internazionale e multidisciplinare all’attivo, ha portato sul palco non solo la sua comprovata esperienza, ma anche un tocco personale che ha reso la serata molto emozionante. Sul finire dello spettacolo, la direttrice è apparsa in scena per rendere omaggio alla memoria della madre nell’anniversario della sua scomparsa con un gesto di grande emozione e intimità, che ha coinvolto tutto il pubblico, dapprima in religioso silenzio, poi con applausi scroscianti. La conclusione, poi, affidata alle allieve più grandi, ha sottolineato il valore della condivisione e della crescita collettiva, lasciando tutti con il cuore colmo di emozione.

“Il saggio rappresenta la conclusione di un anno di studio, impegno e passione”, ha dichiarato Vera Giannetto, visibilmente soddisfatta e commossa. “Per noi, la scuola di danza è un luogo di crescita, di condivisione e di emozioni. Ogni gesto nasce dal cuore, ogni movimento è una poesia, e in questa serata abbiamo voluto trasmettervi tutto il nostro amore per questa disciplina meravigliosa”.
Hiroki Inokuchi ballerino solista del Balletto del Sud, Yuma Miceli, ballerina diplomata al Teatro alla Scala e Serena Bovino che coi loro cameo hanno arricchito la serata con la loro presenza in scena .

“37 anni di attività sono un cammino fatto di sacrifici, ma anche di grandi soddisfazioni – aggiunge la direttrice – La danza è una fiamma che riscalda il cuore e ci dà la forza di affrontare e superare i nostri limiti, permettendoci di esprimere ciò che le parole non riescono a dire”. Un pensiero che ha toccato le corde più profonde di tutti, ricordando come questa arte sia un linguaggio universale capace di unire anime e di regalare emozioni autentiche.

“Un ringraziamento sentito va a tutte le persone che collaborano alla realizzazione dello spettacolo, alle famiglie che mi affidano i propri figli , a Serena Bovino, che mi ha affiancato nel mezzo del cammin di questo anno accademico”.

Con questa edizione, il Balletto del Salento si conferma ancora una volta come un punto di riferimento nel panorama della danza, un luogo di formazione, emozione e crescita. E mentre il sipario si chiude, si lascia il palco con la consapevolezza che ogni passo, ogni gesto, è un dono di passione e di amore per questa arte senza confini.

Nel mezzo del cammin, il Balletto del Salento ha saputo ancora una volta trasportare il pubblico nel suo mondo incantato, lasciando un segno indelebile nei cuori di tutti.

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