“Portami a Ballare”. Tripudio al Politeama Greco per il saggio di danza della Lorisa Dance

Applausi scroscianti al Teatro Politeama Greco di Lecce per il saggio di danza 2025 della Lorisa Dance denominato “Portami a Ballare”. Dinanzi a 1500 spettatori, circa 200 ballerini si sono alternati sul palco raccogliendo i frutti del lavoro di un anno intero. I costumi scintillanti, le coreografie perfettamente sincronizzate ed un’energia palpabile hanno creato un’atmosfera magica. Ogni movimento ha raccontato una storia, un viaggio che ogni ballerino ha intrapreso con passione e dedizione trattando temi di attualità con coraggio e passione. Dietro le quinte i preparativi sono stati frenetici: dai ritocchi del trucco ai nastri delle scarpe sistemati con cura, passando per gli ultimi preziosi consigli prima di andare in scena.

“Solo chi vive il dietro le quinte può comprendere l’enorme impegno necessario – dichiara la maestra Lorisa Paja – e speriamo che dall’altra parte queste emozioni siano state percepite. È stata una serata indimenticabile, che ha lasciato un segno indelebile nei cuori di tutti i partecipanti, celebrando l’arte della danza in tutta la sua bellezza e complessità”. Il grande spettacolo andato in scena sul maestoso palcoscenico del Politeama Greco, si è spacchettato in 5 capitoli ben distinti, che hanno emozionato il pubblico.

La danza:

Da sempre voce del corpo, respiro dell’anima, ponte tra ciò che si prova e ciò che non si può dire. È libertà, disciplina, emozione. Un linguaggio universale che racconta storie senza parole.

“Mamma, portami a ballare” – dedicata alla mamma

Una carezza in musica, un abbraccio in punta di piedi. Il desiderio semplice ma profondo di condividere un momento con la persona che ci ha cresciuti. Un omaggio alla mamma, prima compagna di vita, di sogni e di passi.

Martina – La ragazza uccisa dal fidanzato

Un grido che squarcia il silenzio. Il corpo che denuncia ciò che le parole non osano dire. Martina non è solo una vittima: è simbolo di tutte le donne che non devono più tacere. Una danza per ricordare, per indignarsi, per cambiare.

Bullismo – Il ragazzo dai pantaloni rosa

Essere diversi è un dono, non una colpa. Ma spesso la società punisce ciò che non comprende. Questa danza è per chi ha subito insulti, per chi ha pianto in silenzio, per chi ha avuto il coraggio di essere sé stesso nonostante tutto. Perché ogni colore è bello, anche il rosa.

“La vita è bella” – dedicata ai papà

Un sorriso tra le lacrime, un passo di danza tra le difficoltà. Un omaggio ai papà che ci insegnano a trovare il bello anche nel dolore. A quelli presenti con amore silenzioso, che ci sorreggono quando inciampiamo nella vita.

“Il nostro saggio si è concluso, ma l’eco delle emozioni, dei passi, della musica e dei sorrisi è ancora viva nei nostri cuori – prosegue Lorisa Paja -.
È stato un viaggio meraviglioso fatto di passione, talento e condivisione. Ringraziamo i nostri straordinari docenti Elisabetta Centonze (Danza Classica), Marilena Martina (Ginnastica Ritmica), Elisa De Vita (Hip Hop), Giovanni Andrioli (Break Dance). Un ringraziamento speciale ai collaboratori e assistenti che ogni giorno lavorano con professionalità e dedizione. E cioè Olsi Paja, (fiduciario Coni), Eleonora Renis, Francesca De Luca ed Anastasia Gentile. Un grazie sentito allo staff tecnico, che ha curato ogni dettaglio: Anima e Corpo di Andreina Lorenzo – Trucco ballerine. Glam Hairs di Nicolas Drazza – Acconciature splendide. Aneva – Eleganza e stile per un giorno speciale. Grazie anche all’Orchestra di Fiati “Federico II” del Comune di Leverano, nata da un’idea di Paolo Martina, per aver reso ancora più magica questa serata. Ed ancora un grazie speciale ai nostri ospiti d’onore, che hanno portato energia, talento e ispirazione: Type Comics Crew, Sybar Crew e il nostro testimonial, Andreas Müller, artista straordinario e professionista dal cuore immenso, che ha emozionato tutti con la sua arte. Ed infine grazie al pubblico, alle famiglie e a tutti coloro che ogni giorno ci sostengono e credono in questo progetto – conclude -. Portami a ballare è stato molto più di un titolo. È stato un invito alla vita, all’arte, all’anima”.

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